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[Mexico]Frammenti di un articolo del Processo del 3 Giugno 2012 di Gloria Leticia Diaz

Posted by on June 15, 2012

 LE VITTIME VISIBILI ED INVISIBILI DEL SESTENNIO

Secondo le stime di Letizia Ramirez de Alba, che elaborò l’Indice di Vittime Visibili ed Invisibili (IVVI) di delitti gravi, divulgato da qualche mese dall’ organizzazione civile Mexico Evalua, i dati indicano una realtà durissima: 88.361 omicidi dolosi in Messico durante il governo di Felipe Calderon e la sua guerra al narcotraffico; cifre nelle quali non si enumerano le “vittimi invisibili”…

A pochi mesi dalla sua uscita da Los Pinos (residenza presidenziale), le cifre delle vittime della guerra attuata da Felipe Hinojosa Calderon al narcotraffico, sono in costante crescita, così come le l’impatto su ampi settori della popolazione, innanzitutto le famiglie delle vittime; i fatti dimostrano il fallimento della sua politica di sicurezza nazionale.

In base alle denunce registrate dall’Agenzia del Ministero Pubblico federale ed inviate alla SNSP (Sistema Nazionale di Sicurezza Pubblica), fra il Dicembre 2006 ed il Marzo 2012, 120.692 persone sono state vittime di tre delitti: sequestro, estorsione e omicidio doloso. Quest’ultimo è il delitto più frequente, si parla di 88361 casi nel suddetto periodo.

Partendo dalle cifre del Istituto Nazionale di Statistica e Geografia (INEGI), se consideriamo tre o quattro persone care per ogni vittima la cifra sale approssimativamente a 366.480.

“Se ci atteniamo alle cifre ufficiali, possiamo parlare di un fallimento nella politica di sicurezza pubblica dell’attuale amministrazione”, commenta Leticia Ramirez Alba, responsabile dell’ Indice di Vittime Visibile ed Invisibili (IVVI) dei delitti gravi, pubblicato da Mexico Evalua, nell’agosto 2011.

Ramirez de Alba, coordinatrice del programma di sicurezza nazionale di Mexico Evalua, Centro di Analisi di Politiche Pubbliche, spiega che la pubblicazione del IVVI è utile per rendersi conto della portata della violenza in ambito nazionale e le conseguenze indirette sulle vittime invisibili- familiari ed amici- per i quali non esiste nessuna politica pubblica di sostegno”.

Dice che basandosi sull’IVVI nasce la consapevolezza che quando muore qualcuno, le persone che lo circondano sono colpite in diversi modi: economicamente, psicologicamente ed emozionalmente.

Secondo i dati del SNSP, considerati per l’elaborazione del IVVI , tra il Dicembre 2006 ed il Marzo attuale, l’Agenzia del Ministero Pubblico federale ha registrato 88.361 omicidi dolosi. Ciò significa che secondo la metodologia usata Mexico Evalua più di 257.000 sono le persone che si convertono in vittime invisibili di questo conflitto. Sommando entrambe le cifre ci troviamo ad un numero di 346.000 visibili ed invisibili di omicidio, nel periodo dell’amministrazione calderonista.

Rifacendosi a cifre dell’INEGI, l’organizzazione civile registra 78.202 omicidi tra il 2006 e il 2010. di questi morti, nove su dieci sono maschi, la maggior parte spostati o in età riproduttiva. Partendo da questo dato si può stimare che “24.000 mogli si convertono in vedove e 45.000 bambini restano senza padre”.

Per quanto riguarda i sequestri, da quando Calderon è salito al potere al prime trimestre del 2012 si registrano 5478 persone sequestrate e così almeno 16.000 persone colpite indirettamente. La somma tra vittime visibili ed invisibili è 21.500.

Nello stesso periodo le estorsioni registrate dall’Agenzia del Ministero Pubblico federale sono 26.853; se sommiamo le vittime invisibili arriviamo a 78.000 persone.

Secondo il IVVI le principali conseguenze sulle vittime sono: trasferimento forzato, danni psicologici, disintegrazione del tessuto familiare, diminuzione delle entrate e quindi danni sulle possibilità di sviluppo, vulnerabilità economica e finanziaria, peggioramento delle possibilità (salute, educazione, protezione sociale)…

Tornando ai sequestri, le cifre ufficiali indicano che nel periodo che va dal 1997 al 2000 si registrarono 62 denuncie al mese; dal 2000 al 2006 la media si abbassa a 36 (42% in meno) però nel sestennio di Calderon la cifra monta ad 83 (un incremento del 131%).

Per le estorsioni con Zedillo, si registrarono 136 denunce al mese, con Fox 185, con Calderon 420.

I dati dimostrano, secondo Ramirez de Alba, che Calderon e il suo gabinetto non considerano il costo di questa guerra al narcotraffico…a peggiorare le cose c’è l’evidenza che non hanno fatto nulla per correggere la strategia, nonostante il fallimento di questa politica poliziesco-militare.

“Se prima la violenza si localizzava solo in alcune regioni, adesso si è allargata a tutto il Paese…può essere che le cifre non siano affidabili ma è certo che stati come Tamauilipas e Nuevo Leon non erano tanto violenti quanto lo sono adesso” commenta Ramirez de Alba. “Ho la sensazione che ne Los Pinos considerarono il primo operativo militare attuato nello stato di Michoacan come un successo riproponibile in tutto il Paese, senza considerare che in ogni stato,regione, municipio la criminalità ha caratteristiche differenti, cosicché le forme di colpirli dovrebbero essere diverse a seconda dei casi”.

In un investigazione di Mexico Evalua del 2011, chiamata “La Spesa nella Sicurezza. Osservazione dell’Auditoria Superior de la Federacion (ASF) sulla Gestione ed Utilizzo dei Ricorsi Economici”, l’autore Josè Tapia sostiene che nel 2010 le spese per la sicurezza ammontano a 197.000 milioni di pesos messicani (più di 11,5 miliardi di euro); soldi destinati a: Segreteria di governo, Difesa Nazionale, Marina, Sicurezza Pubblica, Procuraduria Generale della Repubblica, Segreteria Esecutiva del SNSP, così come finanziamenti al Fondo de Aportaciones en Seguridad Pubblica, al Fondo per il Miglioramento Municipale e fondi metropolitani.

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