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Colombia

IL PROGETTO DI COMUNICAZIONE

Il Progetto Colombia è promosso da Teleimmagini, gruppo di mediattivisti indipendenti, in collaborazione con IPO.
Vista la tragica situazione colombiana riteniamo sia indispensabile portare un sostegno concreto, a partire dalle nostre specifiche esperienze e professionalità, a chi sta portando avanti, con estrema difficoltà, esperienze di ricostruzione di socialità al di fuori del conflitto armato e a chi, come IPO, sostiene queste esperienze. Attraverso questo progetto intendiamo portare in Colombia un supporto tecnico-formativo per documentare e aiutare chi li vive, lavora e resiste; formando operatori autoctoni nella comunicazione, cercheremo di rendere pi˘ visibile e comprensibile, quella che è l’attuale situazione del paese, ad un’opinione pubblica internazionale viziata da una totale disinformazione e indifferenza

CONTESTO COLOMBIANO

In Colombia c’è una guerra che dura da più di 50 anni…
Le parti in conflitto sono le forze regolari dello Stato, gli eserciti paramilitari e i gruppi guerriglieri.Le principali guerriglie sono due: le FARC, di ispirazione marxista (16.500 uomini, secondo i dati delle Nazioni Unite) e l’ ELN (4.500 uomini).
Negli eserciti paramilitari militano più di 10.000 uomini, all’ oggi coinvolti in un discusso processo di smilitarizzazione.
La pace è una speranza che sopravvive alle barbarie e ai massacri che avvengono tutti i giorni in Colombia.
Questa pace sopravvive attraverso le azioni dei difensori dei diritti umani, delle associazioni contadine, indigene e dei leader sociali; sopravvive al regime di impunità e alla politica militarista che ha caratterizzato la storia dei governi colombiani, da sempre al servizio degli interessi stranieri:
lo sfruttamento colonialista delle ricchezze di un popolo.

Contesto Regionale: Il Magdalena Medio e le sue 3 sub-regioni

Il Magdalena Medio include i municipi che si trovano al margine del Río Magdalena, dal Bolívar (Santander) fino a Gloria (Cesar), comprendendo municipi dei departimenti del Antioquia, Bolívar, Cesar e Santander. Con un estensione di 30.177 Km2, equivalente al 2.64 % dell’ area totale del paese.

Risorse

•La regione è ricca di risorse naturali come oro, petrolio, boschi, acqua, fauna, flora, è il centro nord vitale del paese. E’ la zona dove si raffina la maggior patre del petrolio. Crocevia delle strade che uniscono le città andine. Vicino al Caribe, al Venezuela, alle valli del sud, sulla strada che unirà Caracas con il Pacifico, terra dell’ oro e della biodiversità.
•Secondo i documenti pubblicati dal Programa de Desarrollo y Paz del Magdalena Medio, la agricoltura è la seconda attività nell’ economía della regione, si produce mais, cacao, yuca, plátano, riso, sorgo, nn solo per il sostentamento ma generando anche un piccolo mercato di scambio fra contadini. Nonostante la regione abbia quindi una produzione sufficiente per generare economia e commercio, si è generata una crisi causata dall’ apertura al liberismo e all’ imporsi forzato dell’economia chiusa dei grandi allevatori.
•La produzione di palma africana, come l’allevamento estensivo, si è venuta intensificando generando gli stessi problemi: un economia chiusa e nelle mani solo dei grandi latifondisti, che intensifica e accentua le disugualianze sociali e acutizza il conflitto.Fumigazioni•Le fumigazioni contro le coltivazioni della coca nel Sur de Bolívar,nel Valle del Río Cimitarra e in una piccola parte del Nordeste Antioqueño, hanno spesso generato gravi danni ai contadini, causando danni alle coltivazioni lecite e alla salute física e mentale della popolazione, e al ecosistema.

Paramilitarismo e Reinserzione

•I paramilitari hanno il controllo di Barranca (una delle città più grandi della regione centro della raffinazione del petrolio) e questo ha portato a grandi massacri all’ omicidio e alla sparizione di moltissimi contadini. C’è presenza paramilitare in quasi tutte le strade principali; attuano posti di blocco sul fiume chidendo imposte sulle merci, sequestrando personee e confiscando alimenti e medicine.
•Secondo Héctor León Moncayo, responsabile del Programa de Desarrollo y Paz del Magdalena Medio: “La azioni paramilitari non coincidono con una pericolosa escalation militare della guerriglia ma con i processi di negoziazione e acordi di pace. In realtà, le operazioni paramilitari pretendono di essere un “punto finale” e esprime un progetto di conquista del territorio al servizio di poteri sociali e económici, antichi o recenti collusi, e per questo colpisce la popolazione civile”.
•Secondo le differenti fasi di introduzione e consolidamento del paramilitarismo tratte dal testo:“Un modello pilota di modernizazione autoritaria in Colombia” nella regione, il fenomeno si sviluppa nella seguente forma:
-1 fase: Le strade municipali sono controllate dai paramilitari, c’è una presenza militare permanente per evitare incursioni della guerriglia e una forte presenza di servizi segreti. Questo controllo è relazionato direttamente alla importanza económica della regione che oggi più di prima figura nei piani di investimento straniero, i quali fue totalmente funcional la implementación del Plan Colombia, no solo en el apoyo económico a los paramilitares por medio de la captación de recursos con organizaciones legales, sino también en la proyección en la infraestructura fluvial y vial e incluso en inversiones de la comunidad europea. Esto se traduce directamente en la “tranquilidad” para la inversión nacional y extranjera en la región.
-2da fase: En el desarrollo de esta segunda fase el Plan Colombia al igual que en la primera fase tuvo gran importancia respaldando con su implementación una visión sobre estos como los patrones buenos que llegaron a recuperar la zona de la subversión incluyendo en esta a quienes no comparten el modelo.
-3ra fase: El paramilitarismo se ha institucionalizado. En su papel de grupos auxiliadores de la seguridad del Estado, parecen hoy afianzarse buscando capitalizar en lo político lo que han ganado.
•Después de cuatro años del dominio social y militar de los paramilitares en la región, estos no han logrado incidir en el grueso de la población que siguen resistiendo frente a la imposición y peleando por la vida y la dignidad.
•El Bloque Central Bolívar de los Autodefensas Unidas de Colombia (AUC) se encuentra hoy en Santa Fe de Ralito, zona destinada por el gobierno para desarrollar las negociaciones y el proceso de reinserción de los paramilitares. Se espera la desmovilización de dicho grupo, uno de los más grandes de los paramilitares, en la zona a finales del año 2005. Pero en cuanto a este proceso de se observa que la población en general no lo apoya, sin embargo se han visto algunas expresiones de pocos pobladores apoyando el proceso, ejemplo de esto es la realización de dos marchas en el 2004 en donde no se dio una participación masiva en la primera, mientras que en la segunda si pero con presiones, amenazas e intimidación lo cual demuestra que no se comparte este proceso de negociación.

Guerriglia

•En este momento la presencia de las FARC y el ELN se ha reducido a la zona rural y se hace evidente en la confrontación militar que se desarrolla con los paramilitares y con el ejército, estas acciones son causa en parte del desplazamiento de la población dejándola como víctima atentando contra el DIH. Estas acciones militares se han desarrollado también en medio de la población civil.

Lo Stato

•El Estado no ha logrado nunca una clara y definitiva centralización que le reserve para si la organización exclusiva de la administración y uso de las armas y del conjunto de la coerción. La política estatal insiste en desconocer que el control que se propone no es sobre espacios vacíos sino sobre espacios construidos a través de sucesivos poblamientos hacia estas zonas marginales y de establecimiento de las guerrillas, los cuales son anteriores a los designios e intereses actuales de la acumulación capitalista.
Mantiene las fumigaciones indiscriminadas insertas en los objetivos trazados por las estrategias de seguridad democrática: atacar las fuentes de financiación de la guerrilla y recuperar los territorios en los que su soberanía esta disputada por el control de las mismas organizaciones insurgentes. Las fumigaciones traducen el primer objetivo y la arremetida militar, acompañada de la operación irregular del paramilitarismo busca concretar la seguridad.

Situación Humanitaria

•Es muy fuerte el Impacto de las fumigaciones indiscriminadas con glifosato, el bloqueo sanitario y alimentario a que son sometidas las comunidades.
•Es preocupante la persecución política y jurídica contra los líderes de las zonas de reserva campesina, sus gestores están con orden de captura o encarcelados.
•La zona de Reserva Campesina del Valle del Río Cimitarra fue suspendida ilegalmente el 10 de abril de 2003.

•Las desapariciones forzadas, los asesinatos selectivos, las amenazas, torturas, desplazamientos no cesan y antes bien, se agravan con la implementación de los bloqueos alimentarios y sanitarios impuestos en la zona, resultan en lo que constata hoy para la región como crisis humanitaria – de la configuración de determinadas formas de control político, social económico y militar por parte del paramilitarismo en los cascos urbanos y algunas zonas rurales de la región sobre las que estos despliegan tributación, códigos de policía, reclutamientos, etc., constituyendo verdaderos paraestados.

Al mondo peró, la Colombia delle vittime -30.000 morti violente l’anno- è sempre stata invisibile. Puó apparire fugacemente sui giornali e nei noticieros, ma bisognava volerla cercare a tutti i costi per trovare qualche traccia.
Oggi non è più possibile continuare a non vedere perché, oltre ad essere ingiusto verso i colombiani, la situazione continua ad aggravarsi proprio all’ombra di questa indifferenza. Chiuse le porte al dialogo, il presidente Uribe –eletto con lo slogan ‘Mano dura e cuore grande- ha puntato sulla soluzione militare al conflitto.
La sua linea dura di scontro con la guerriglia, lontana da risolvere il conflicto in breve tempo, come i dati degli organismi governativi e non-governativi nazionali e internazionali mostrano, ha portato ad un maggior coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto.
Dal lato del paramilitarismo, la legge di “Justicia y Paz”, che offre la posibilita di sconti di pena per chi “consegna le armi”, ha llevado ha un preocupante reinsertamiento de los paramilitares en los cargos publicos, mientras en las regiones los grupos mantienen el control del territorio cambiandose de nombre y godendo de los beneficios ofecidos por la desmovilización. Y ninguna verdadera reparación a las victimas.
A esta disinformación que cubre la realidad del conflicto armado colombiano, quiere responder la sociedad civil colombiana que ententa cosrtuir desde abajo oportunidades para el futuro.
Este proyecto quiere ser una propuesta que contribuya al fortalecimiento de la autodeterminación da las comunidaes.


LINEE DI AZIONE

Le linee di azione per lo sviluppo di questo progetto sono tre:

- FORMAZIONE

In base alle nostre passate esperienze abbiamo consolidato l’idea che la formazione debba mirare innanzitutto allo sviluppo di processi formativi autonomi.
Concretamente, si formerà un primo gruppo di lavoro formato dai formatori di Teleimmagini, gli operatori di Ipo e operatori locali della comunicazione.
Saranno formati in:
• nozioni di base sull’ uso di internet come mezzo di comunicazione (siti, chat, mail, streaming, archivi e server)
• utilizzo di supporti digitali per la documentazione (fotocamere, videocamere, registratori audio)
• tecnologia e pratiche di diffusione di informazioni (streaming audio-video, siti, media tradizionali)

Questo primo gruppo accompagnerà gli operatori di Teleimmagini nella formazione che si realizzerá nella regione diretta a conformare tre gruppi regionali formati da 10-15 persone dai 14 anni d’ età in sù.
In tre distinte fasi, i gruppi di comunicazione sub-regionali saranno formati sulle stesse conoscienze del primo gruppo di coordinazione, attraverso un lavoro congiunto tra Teleimmagini, IPO, mediactivista locali e dai membri dei gruppi regionali già formati.
Questi tre gruppi, con l’aiuto e la coordinazione del gruppo centrale, dovranno essere capaci in seguito di proseguire da soli, realizzando loro stessi nuovi laboratori e corsi di formazioni diretti alle rispettive comunità di appartenenza.
Con questo intento i tre gruppi regionali di lavoro si applicheranno in questioni pratiche di mediattivismo: istallazione di mediacenter, utilizzo di tecnologie e tecniche di documentazione e raccolta di denunce di violazione dei diritti umani, monitoraggio, strategie di diffusione delle informazioni e realizzazione di cineforum.

- DOCUMENTAZIONE

Con il sostegno di IPO visiteremo le comunità contadine della zona del Magdalena medio. Il nostro intento è quello di raccogliere materiale documentario su questo viaggio (sia filmato che fotografico) e della nostra permanenza nelle comunità. Questo materiale, che di per sè ha un importantissimo valore di documentazione storica, in totale e piena condivisione con le realtà che supporteranno questo progetto, sarà utilizzato come base dati per il lavoro d’ investigazione sulle violazione dei diritti umani.
La documentazione si struttura in un primo film documentario della durata (ipotetica in questo momento) di 50 minuti che racconta in modo semplice, ma approfondito l’interessantissimo progetto delle comunità in resistenza colombiane, e una serie di piccoli reportage sulla realtà colombiana. Oltre ai video, si realizzeranno laboratori di fotografia e registrazioni audio.
Tutto il lavoro sarà sempre frutto di una produzione collettiva e condivisa.
Attraverso le immagini girate nelle comunità e le parole di chi queste esperienze le sta vivendo, il film e i prodotti foto-audio saranno uno strumento fondamentale per poter diffondere a livello internazionale il lavoro di ricostruzione sociale, pacifica e dignitosa, che con estrema difficoltà le popolazioni indigene della Colombia stanno portando avanti. I prodotti realizzati verranno presentato a tutti i festival che si occupano di documentari e reportage, ma soprattutto ci impegniamo, attraverso anche l’appoggio di chi sosterrà questo progetto, a presentarlo in occasione di specifiche iniziative sulla questione colombiana, dai centri sociali, alle scuole, a pubbliche manifestazioni. In secondo luogo il materiale raccolto sarà patrimonio d’archivio e sarà quindi catalogato e archiviato in modo da facilitarne il libero accesso a chiunque sia interessato all’argomento. Infine dal materiale raccolto possono essere tratti prodotti specifici, come interviste, foto particolari, ecc…, che possono essere utilizzati per supportare campagne di informazione sulla situazione colombiana.
Il tutto sarà disponibile sul sito appositamente realizzato www.peaceobservatory.org.

- FORNITURA TECNOLOGICA

Intendiamo portare in Colombia una serie di attrezzature tecnologiche fondamentali per la costruzione di un efficiente media center a Bogotà che non solo potrebbe essere punto di riferimento per i mediattivisti locali, ma ci impegneremo affinché funzioni da luogo di formazione aperta e partecipata per chiunque sul territorio abbia voglia di intraprendere progetti di comunicazione indipendente.
Le prime attrezzature fornite sono:
- computers
- videocamere semiprofessionali
- registratori mp3
- fotocamere digitali
-un videoproiettore

In un secondo momento, quando già i primi gruppi di lavoro sono autonomi, parte del materiale fornito a questo media center potrà spostarsi, a secondo delle necessità, ma soprattutto delle possibilità logistiche, nelle comunità, dove servirà, ancora una volta, sia da luogo per la diffusione delle informazioni, sia da spazio di formazione per ulteriori gruppi di lavoro.
Obiettivo ultimo è realizzare due luoghi fisici adeguati alla comunicazione a Barrancabermeja e nella sede di IPO a Bogota’, dotandoli delle stesse tecnologie per garantire l’autonomia dei gruppi di lavoro.

FASI DEL PROGETTO
Il progetto di comunicazione si sviluppa in tre fasi, a partire da giugno 2005 terminando alla fine del 2007.

- PRIMA FASE

Nella prima fase (agosto-novembre 2005) tre coppie di operatori di Teleimmagini con competenze informatiche e comunicazione si alterneranno nella regione accompagnati dall’ equipe di IPO.
L’ obiettivo è realizzare un mediacenter a Bogota nella sede di Ipo, formarne i membri e collaborare con i gruppi di mediattivisti locali realizzando laboratori di comunicazione; inoltre, formare il primo gruppo di giovani contadini del Nordeste Antioqueño. Durante questo periodo si realizzerà il sito di Ipo che verrà utilizzato per informare sull’avanzamento del progetto. Al termine dei primi sei mesi, inizia il lavoro per la realizzazione del documentario e due piccoli reportage
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RELAZIONE SULLA PRIMA FASE DEL PROGETTO DI COMUNICAZIONE NEL MAGDALENA MEDIO

Workshop per la formazione di un gruppo di comunicazione nella regione del Magdalena Medio
Condotto da Nico Udu Gama, Pablo Serrano, Carlos … e Max Valenti

TEMPI E LUOGHI
Questo primo workshop formativo si è svolto nella regione del Nord-Est Antioqueno. Nell’arco di 20 giorni, nel mese di ottobre del 2005 il gruppo di ragazzi/e, accompagnati dai volontari di IPO, dal alcuni operatori dell’associazione Cahucopana e guidati da alcuni membri dell’ACVC, ha attraversato molte delle comunità della regione tra cui ricordiamo: ….

OBIETTIVI
L’obiettivo di questa prima fase del progetto di IPO Comunicacion è quello di iniziare la costruzione di un gruppo di comunicazione indipendente che lavori nella regione del Magdalena Medio. I 15 ragazzi/e che hanno partecipato a questo workshop provenivano dai tre territori che costituiscono questa regione: Valle del Rio Cimitarra, Nord Est Antioqueno e Sud del Bolivar.
Con l’accompagnamento dei volontari di IPO che ricoprivano il doppio ruolo di formatori e accompagnatori, per la prima volta ragazzi/e di queste tre regioni si sono potuti incontrare per valutare la necessità di sviluppare un progetto di comunicazione indipendente nelle loro regioni che si inserisca come un sostegno concreto ai processi di rivendicazioni sociale che si stanno praticando in queste regioni con il fondamentale sostegno dell’ACVC.

SVILUPPO
Il processo formativo condotto dai volontari di IPO ha sviluppato una parte teorica e una pratica.
La fase teorica si poneva l’obiettivo di condividere con il gruppo due concetti che ritenevamo importanti: da un lato l’importanza dell’autogestione e dell’autodeterminazione dei processi comunicativi all’interno delle comunità in resistenza. Di fronte a comunità contadine che non avevano mai organizzato forme di comunicazione intra e inter comunitarie e non avevano organizzato spazi e metodologie per la conservazione della memoria storica, era decisivo sviluppare il concetto di autogestione della comunicazione come parte integrante del processo resistenziale e quindi indispensabile e non delegabile.
Da un altro lato ci premeva condividere con il gruppo l’idea che i processi comunicativi non sono esclusivamente dipendenti dal progresso tecnologico e che quindi è possibile fare comunicazione e conservare la memoria storica di un processo resistenziale comunitario, anche se non si possiedono, allo stato attuale, sofisticate tecnologie della comunicazione, quali computer, telecamere, connessione internet. Era fondamentale condividere questo concetto affinché si sviluppasse nel gruppo la consapevolezza nella possibilità reale di avviare processi di comunicazione indipendenti anche in una situazione di deficit tecnologico, superando quello che possiamo definire blocco da soggezione tecnologica. Questo non vuol dire che si parlava dell’inutilità delle nuove tecnologie della comunicazione, che comunque riteniamo importanti per sviluppare processi di comunicazione indipendente, ma che si cercava di mirare la formazione tecnica a partire dalla consapevolezza delle tecnologie che di cui questi ragazzi/e potevano realmente disporre nei propri territori.
Fondamentale a questo proposito la formazione alla realizzazione di interviste, alla scrittura, alla costruzione di archivi dove si conservano le storie, i racconti, le denunce, i processi di autodeterminazione che attraversano le comunità. E inoltre accenni sull’importanza di creare reti di comunicazione e quindi distribuire tra le comunità questo materiale, mantenere contatti e relazioni attraverso i canali che naturalmente si stabiliscono tra le comunità, che hanno i loro tempi e i loro mezzi.
Affianco a questo il laboratorio tecnico ha sviluppato competenze di base nell’uso dei registratori audio digitali, delle macchine fotografiche e delle telecamere.

CONSIDERAZIONI FINALI
Nel corso del workshop abbiamo avuto modo di documentare la situazione di conflitto che vive la regione documentando le denunce che raccoglievamo nelle comunità attraversate. Parallelamente abbiamo avuto modo di documentare i progetti di autodeterminazione che le comunità contadine di questa regione, con il sostegno dell’ACVC stanno praticando, difendendo la loro terra dal conflitto armato e dalle ingerenze economiche e politiche dello stato colombiano.
Alla fine del viaggio/workshop è stato montato un piccolo filmato, realizzato dagli stessi ragazzi/e che vi hanno partecipato, in cui ognuno di loro si presenta e spiega l’importanza di aver partecipato ad un’esperienza di questo tipo.
Dalle parole dei ragazzi traspare con forza la necessità di un processo di autodeterminazione che coinvolga inevitabilmente i processi comunicativi, sentiamo la voglia di mettersi in gioco totalmente come forza decisiva per andare avanti con dignità nelle proprie terre. E sentiamo che il nostro progetto ha dato il suo contributo, piccolo ma importante per tutti noi, a questo percorso di lotta.

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TALLER COORDINADORA DE LOS MEDIOS

Panoramica approfondita sulle nuove tecnologie di comunicazione e i media costruiti dal basso.

Tutti conosciamo le teorie di mac Luhan sui media…sul medium e il messaggio…bene non ha tutti i torti. Però se approfondiamo la questione del mezzo non possiamo non affrontare il tema dei canali o delle reti di comunicazione attraverso cui i contenuti viaggiano inscatolati nel medium. Certo la potenza del mezzo è nota a tutti. sappiamo benissimo che è diventato così potente da predominare sul contenuto. Le informazioni viaggiano su “autostrade” di proprietà dell’ economia di mercato e delle lobby sociali che le amministrano; viaggiano in apparenti “Ferrari” che fanno girare la testa al fruitore per la sua velocità e apparente bellezza, mentre sorpassano spavalde le “utilitarie” dei media indipendenti. Questo è il panorama visto dalla prospettiva tradizionale del sistema dei mass-media. Potenti, con potenti media, che consolidano il loro potere. Ma c’è una cosa che non va dimenticata: lo zio Marx diceva che a volte il nemico ci sembra così grande perchè siamo in ginocchio. E così è. Torniamo all’ immagine dell’ autostrada: Troppo spesso il media indipendente si lamentano della loro utilitaria, che non corre così veloce, o che l’ autostrada dei mass media ha un prezzo troppo caro, che ne limita l’ accesso a chi non ha i soldi…(e tanti) ecc . E fin qui la frustrazione degli indipendenti trova anche la sua ragione di essere. Però alzandoci con un po’ più di fiducia sulle nostre gambe ci accorgiamo che, su un auto utilitaria viaggiano materie prime utili (i contenuti) e che il mondo, su cui si snoda la linea dritta di un’ autostrada, può essere invece collegato da una serie di altre strade diverse che non necessitano nè un pedaggio, nè una Ferrari e nè di correre. Non parliamo di tornare al carretto trainato dai cavalli per “comunicare” (cioè il media di nicchia) ma di ridare valore, diffusione e concretezza ai percorsi alternativi che hanno da tempo immemore ovviato al sistema chiuso della comunicazione dei potenti. Mi spiego: c’è il contenuto, c’è il mezzo per veicolarlo e c’è la strada per farlo giungere alla gente.Quindi se il contenuto dei media indipendenti (valido perchè prodotto in maniera orizzontale e quindi più aderente alla realtà), crea dei nuovi mezzi per muoversi ( la sperimentazione, la fantasia sono da sempre il mezzo cha al mercato più interessa), e lo fa, non con l’utopia di correre sulle autostrade dell’ informazione mass-business, ma con la lungimiranza e la capacità concreta di costruire reti di comunicazione alternativa….allora avremo una prospettiva in più. Quindi tornando per terra: Costruire reti di comunicazione valide, capaci di veicolare contenuti modellati in nuove e concrete forme, fruibili a molta gente, diventa il nostro obiettivo strategico. Ricostruire un panorama delle attuali tecnologie di comunicazione: tv,radio,internet è importante; iniziare a leggere questi dati in ordine strategico diventa fondamentale. Oggi l’ evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione, inaspettatamente, non esclude direttamente i settori della società più povera come da sempre avviene. Anzi ha ‘casualmente’ aperto degli spazi di libertà non ancora controllati. Hai margini dell’ impero che si allarga, i suoi confini diventano troppi e non facili da controllare. In questi spazi di confine possiamo costruire una rete di contatti in grado di circondare l’ impero. La domanda allora diventa, ne avremo le forze? …i mezzi forse…. Temi Trattati, WorkShop . Per ognuno di questi punti è prevista una scheda tecnica riassuntiva, un panorama tecnico generale, un accenno ai software di gestione.

I temi trattati saranno:

• Creare Reti e condivisione
Creare infrastrutture di comunicazione condivisibili, libere e autogestite. I server indipendenti, cosa sono, a cosa servono e perchè sono necessari. Panoramica sui server autogestiti piu’ importanti Controllo, privacy e autodifesa digitale.

• Open-publish, Copydown e Creative Commons
Il sorpasso della redazione attraverso la produzione collettiva di cultura e informazione. La scrittura collettiva, i newswire, i feed rss La decommercializzazione dei contenuti attraverso le licenze copyleft.

• Siti e informazione
Il modello degli IMC (Indymedia Center)

• Tv: digitale,satellite,telestreet.
Dalla televisione tradizionale al network in condivisione. Il modello telestreet – ngvision.

• Radio: piraterie, barrio, streaming
La radio via etere: radio pirata, di quartiere e comunitarie La radio via internet: lo streaming audio, tecniche e infrastrutture Soluzioni ibride tra etere ed internet.

• Video: streaming e archiviazione
Video analogico e digitale, produzione e stoccaggio. I mezzi di trasmissione: tradizionale, via satellite, via cavo e via internet.

I laboratori pratici saranno due:
-il primo finalizzato alla produzione di un piccola video-intervista sul tema della liberta di stampa
-il secondo finalizzato a documentare gli eventi. I tallers riguarderanno la capaciatazione all’uso delle videocamere (digitale), post-produzione audio-video (software) e modalità di veicolare questi prodotti attraverso la rete internet.

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- SECONDA FASE

La seconda fase del progetto (marzo-giugno 2006) si sviluppa nel Sur de Bolivar e ha come obiettivi:
• la formazione del secondo gruppo di comunicazione locale, coinvolgendo la popolazione della regione e il primo gruppo del Nordeste Antioqueño;
• la realizzazione di un documentario di presentazione dei progetti delle associazioni contadine;
• una serie di cineforum nella città di Barrancabermeja e della zona rurale, in collaborazione con studenti delle università colombiane iniziando una produzione di prodotti audio per le radio locali.

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RELAZIONE SULLA SECONDA FASE DEL PROGETTO DI COMUNICAZIONE NEL MAGADELA MEDIO

Workshop per la formazione di un gruppo di comunicazione nella regione nel Sur de Bolívar
Condotto da Scaffidi Luca e Silvia Giammei, di Ipo_comunicacion

OBIETTIVI
L’obbiettivo di questo progetto e’ quello di aiutare a sviluppare conoscenze pratiche e teoriche sulla comunicazione fra i giovani della regione del Sur de Bolivar. Gettare le basi per la creazione di un gruppo di comunicazione indipendente, che sappia fornire un apporto informativo critico e cosciente alla comunità colombiane e internazionale, sulle problematiche che vive la Colombia.
Le difficolta’ di comunicazione di cui e’ vittima questa regione della Colombia e’ solo una delle conseguenze del conflitto che vive questo paese da 50 anni. L’opinione pubblica nazionale o internazionale resta allo scuro di quello che realmente avviene all’interno della Colombia e il conflitto e la repressione continuano ad stendersi ed incancrenirsi.
Il lavoro dei giovani della regione, in quanto testimoni attivi del contesto, puo’ servire come camera di compensazione tra il vuoto informativo e la censura-manipolazione che affligge la comunicazione colombiana. Questo gruppo potra’, in seguito, sviluppare anche capacita’ di relazionarsi con i media tradizionali, offrendo un ventaglio più ampio di informazioni sulle problematiche locali.
Inoltre la documentazione in quanto tale, sara’ uno strumento efficace per il lavoro di raccolta di denunce di violazione dei diritti umani e registrazione della memoria storico-culturale della comunità.
Attraverso la dinamica della condivisione delle conoscenze, un gruppo di 10 giovani, insieme agli internazionali di Ipo Comunicacion, andrà nel Sur de Bolivar, nella vereda di Alto San Juan, coinvolgendo la popolazione locale nella realizzazione dei workshop, nella raccolta di informazioni, organizzare cineforum e produrre una documentazione dei laboratori finalizzata alla realizzazione di un prodotto audio e uno video,
Il cineforum ha come titolo: “Il cinema che fa la storia”. Verranno mostrati una serie di film che raccontano storie di resistenza.
L’idea e’ di lavorare tra le 5 e 7 ore al giorno, dalla mattina al pomeriggio, per fare i laboratori teorici e pratici, e 2 ore e mezza tutte le sere per fare un cineforum.

ARGOMENTI
- Cos’e’ un gruppo di comunicazione e come lavora.
-Introduzione al concetto di rete e le reti internet
- Excursus sulla comunicazione indipendente: forme, tecnologie ed esempi
-Il testo, l’elaborazione e le sue forme,la carta stampata, i siti internet
- L’ audio, la registrazione, le radio e lo streaming
-Il video, la registrazione, la tv, il cinema indipendente,internet
-Produzione e veicolazione di contenuti:
come si raccolgono informazioni e come si strutturano in un testo o in un intervista audio/video.
-Piccole strategie di tutela/autotutela nella comunicazione indipendente

TEMPI E LUOGHI
Un mese di cui:
3 giorni a Barranca Bermeja
8 giorni ad Alto San Juan
15 giorni a Bogotà
I restanti giorni per la preparazione, gli incontri, gli spostamenti e le riunioni di valutazione finale.

Barranca
1º giorno: riunione Acvc e Chaucopana per pianificare gli spostamenti
2º giorno: riunione con Chaucopana-Acvc sul progetto comunicazione
3º giorno: lancio del cineforum: “ il Cinema nel continente Americano” e presentazione della pellicola cubana Suite Habana , con introduzione alla storia del cinema cubano.
In collaborazione con l’ associazione per i diritti umani CREDHOS di BarrancaBermeja.

Alto San Juan

Teoria
Cos’e’ un gruppo di comunicazione e come lavora 3 ore
Introduzione al concetto di rete e le reti internet 2 ore
testo-elaborazione forme-stampa-siti 5 ore
audio-registrazione-radio-streaming 5 ore
video-registrazione-tv-cineindip-internet 5 ore
come si raccolgono informazioni e come si strutturano in un testo 5 ore
come si raccolgono le info e come si strutturano in intervista audio 5 ore
come si raccolgono informazioni e come si strutturano in video 5 ore
Piccole strategie di tutela/autotutela nella comunicazione indipendente 2 ore

Pratica
Realizzazione di una puntata pilota per un piccolo programma radio in un emittente locale, fatto attraverso la raccolta di interviste a contadini sulle condizioni di vita nella regione, 2 ore circa al giorno.
Realizzazione di un piccolo video di documentazione del progetto di 2 h circa al giorno.

Cineforum
La proiezione di cinema nelle verede è un meccanismo fortissimo di partecipazione sociale. Al di fuori della telenovelas e notiziari serali non esiste altra forma di percepire l’ immagine filmica; fare proiezioni di pellicole può diventare il fulcro di un’ apprendimento collettivo di storia e cultura di altri paesi e di scambio di opinioni e idee.
Per questo abbiamo ritenuto importante portare il cinema nelle verede attraveso una scelta di pellicole con tematiche storiche e sociali che potessero offrire una finestra per la visione del mondo circostante.
Il tema del cineforum (strutturato in introduzione-proiezione-discussione), è la storia degli altri paesi attraverso la storia del cinema e delle sue pellicole.
I film sono:
Voces inocentes, pellicola che narra il dramma dei bambino soldato nel Salvador
La cancion de Carla, tratta della storia del Nicaragua e delle violenze dei contras
Fresa y chocolate, di Gutierrez Alea e Tabio, pellicola cubana che tratta il tema dell’ omosessualità
Operacion Ogro, di Gillo Pontecorvo, sulla questione basca
Memoria del saqueo, di Solanas, documentario sull’impatto dell’ economia liberista nella Argentina del 2001.
La revolucion no sera trasmitida, sulla manipolazione dell’informazione e il tentato golpe in Venezuela
• I reportage prodotti dal gruppo di comunicazione, per spiegare i progetti dell’ Acvc, di Chaucopana e di IPO.

Bogota’
Una settimana di approfondimento a due responsabili per ognuno dei due gruppi di comunicazione delle due regione, sull’uso specifico di alcune tecnologie di comunicazione e con esercitazioni.

Approfondimento dell’ uso dei software

Nozioni di base dell’informatica e di Internet: conoscienza del cpu, browser, siti, mail, upload-download, sicurezza in rete, ecc… 8 horas/ 1 dias
Grafica: La grafica e Photoshop 8 horas/ 1 dias
Audio: Missaggio del suono e Audacity 8 horas/ 1 dias
Video: Come si edita un video, uso Premiere… 8 horas/ 4 dias

STATO DEL PROGETTO
Realizzato

VALUTAZIONI FINALI
Questa fase seconda del progetto si è conclusa in maniera ottimale, nello specifico oltre alla realizzazione degli obbiettivi previsti dal progetto, si sono aperte possibilità concrete per i giovani partecipanti ai laboratori far parte di un viaggio studio in Venezuela per partecipare a un corso di formazione finanziato dalla televisione governativa venezuelana VIVE tv; permettendo quindi l’ampliamento degli orizzonti dei giovani partecipanti al progetto comunicazione in Magdalena Medio
Riteniamo fondamentale, nella terza fase del progetto, identificare e rendere operativi dei responsabili regionali per la comunicazione scelti dalle associazioni di riferimento; inoltre ipotizziamo l’apertura dei laboratori ai professori delle scuole delle comunità contadine in modo da garantire una continua condivisione delle conoscenze attraverso le piccole scuole comunitarie.

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- TERZA FASE

La terza fase ( aprile- dicembre 2007) comprende
• lo sviluppo del terzo ed ultimo gruppo di comunicazione nella regione del Valle del Río Cimitarra, la formazione di professori della comunità all’uso delle tecnologie per l’insegnamento interattivo,
• la creazione di un mediacenter a Puerto Matilde (nel campo)
• ultimare la realizzazione del Media Center di Bogota, completarne la fornitura tecnologica e consolidare la rete di distribuzione dei contenuti prodotti. Questo media center deve essere in grado di poter gestire tutti i processi comunicativi di Ipo.

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MEDIA CENTER – BOGOTÀ

PRESENTAZIONE
Per implementare il lavoro sulla comunicazione Ipo Comunicacion intende dotare la sede centrale di Ipo a Bogotà di un media center.
Lo sviluppo di questo progetto nasce dalla necessità di creare un punto di riferimento stabile e riconosciuto, dotato di personale e apparecchiature specializzate, per gestire nel miglior modo possibile tutti i processi comunicativi che IPO intende sviluppare. 
Definito in uno spazio fisico preciso all’interno dell’officina di IPO il media center sarà dotato di un computer collegato costantemente ad internet, un archivio per documenti e libri, 2 telecamere miniDV, 2 macchine fotografiche digitali, 2 registratori mp3 con microfono.
Principalmente i processi comunicativi di Ipo si sviluppano su due livelli: da un lato la gestione della comunicazione interna e la condivisione dei saperi tra i vari volontari di IPO; dall’altro i processi comunicativi verso l’esterno e la produzione e distribuzione di materiale documentario e informativo.

AZIONI

COMUNICAZIONE VERSO L’INTERNO
Facilitazione della distribuzione di informazioni tra le sedi di IPO. Per informazioni si intendono sia le relazioni mensili sull’andamento progettuale di ogni IPO locale, che tutte le informazioni più o meno urgenti di gestione interna, per es.: scadenza bandi, relazioni economiche, gestione dei volontari, informazioni sulla formazione, relazioni intermedie sull’andamento dei progetti, emergenze;

Gestione del sito di IPO. Il lavoro prevede anche la formazione di tutti i volontari affinché ognuno sia autonomo nell’aggiornamento del sito, almeno per quanto riguarda la pubblicazione dei report dalle regioni e degli articoli in colonna centrale;

Gestione della lista di coodinamento internazionale colombia@indivia.net. Ciò sottintende il lavoro di mantenimento della lista, l’inserimento di nuovi indirizzi, i rapporti con il server ospitante, la garanzia della sicurezza delle comunicazioni. Questa area prevede anche la realizzazione di corsi di formazione sulla criptazione dei dati e sulle comunicazioni sicure;

Facilitare il lavoro di progettazione, composizione e finalizzazione della newsletter e del Bollettino. Dato che il Media Center raccoglie e archivia tutta la documentazione proveniente dalle regioni, le informazioni sulla situazione colombiana e i reportage dei volontari di ritorno dalle regioni, sarà il punto di riferimento progettuale per l’elaborazione delle newsletter e dei bollettini periodici. Verrà garantito un supporto sulla ricerca delle informazioni, il loro assemblamento e formattazione nel prodotto che si intende realizzare, nonché sulla distribuzione telematica;

Gestione di un archivio cartaceo e virtuale dei reportage dal campo e delle denunce. Il Media Center si occuperà di raccogliere e archiviare nei loro supporti originali, nonché le copie telematiche, tutti i materiali realizzati dai volontari durante la loro esperienza con Ipo. Ciò include quindi i reportage dalle regioni, il girato audiovisivo realizzato durante gli accompagnamenti nel campo, le interviste, gli articoli. Una sezione particolare sarà dedicata alle denunce raccolte nelle regioni. Su questo materiale in particolare saranno garantite procedure speciali di discrezione e sicurezza;

Formazione ai volontari permanenti e temporanei. I volontari del Media Center gestiranno l’ambito formativo nel campo della comunicazione. I moduli formativi riguarderanno:
o Teoria e tecniche della comunicazione indipendente;
o Uso appropriato delle tecnologie di comunicazione quali telecamere, macchine fotografiche, registratori audio, computer in dotazione nel media center di Ipo;
o Realizzazione di un’intervista;
o Scrittura di un articolo e di un reportage;
o Gestione del sito di Ipo;
o Gestione telematica delle immagini fotografiche (software di elaborazione digitale delle immagini, compressioni, archiviazione)
o Gestione telematica dei materiali audiovisivi (editing digitale, compressioni, trasferimento su diversi supporti, archiviazione)
In una prima fase, da realizzarsi nel primo mese di avvio del progetto, verrà terminata la formazione dei volontari fissi, iniziata già nella prima fase del progetto di Ipo Comunicacion. Dopo di che questi moduli formativi diverranno parte integrante del processo di formazione offerto a tutti i volontari temporanei che arriveranno a Bogotà;

Referente per l’area comunicazione di Ipo Colombia. Per il lavoro svolto e le responsabilità assunte, i volontari del Media Center saranno i referenti dell’ambito della comunicazione con gli altri nodi locali di Ipo;

Mailing List Ipo Comunicacion. I referenti dell’ambito comunicazione di tutti gli Ipo territoriali potranno coordinarsi attraverso una nuova mailing list che verrà aperta e gestita dal Media Center di Bogotà. Attraverso di essa sarà possibile condividere le informazioni sull’andamento dei progetti di comunicazione, implementare i progetti esistenti e collaborare nella scrittura di nuovi, informare della realizzazione di nuovi prodotti quali documentari, interviste, reportage, gallerie fotografiche, coordinarci per la distribuzione e diffusione di questi prodotti, condividere i contatti con gli organi di informazione, richiedere materiale informativo, coordinare la realizzazione di conferenze stampa.

COMUNICAZIONE VERSO L’ESTERNO
Scrittura di progetti. I volontari del Media Center si occuperanno di ideare e scrivere progetti nel campo della comunicazione e della formazione alla comunicazione e all’uso delle nuove tecnologie della comunicazione per partecipare a bandi di finanziamento pubblico per la struttura di Ipo;

Unità operativa di documentazione. Il Media Center cercherà di essere sempre in grado di garantire un’unità operativa attrezzata pronta a spostarsi velocemente verso le regioni per documentare eventi particolari o testimoniare situazioni particolarmente difficili e improvvise;

Attività laboratoriali e formative sulla comunicazione indipendente e l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione nelle regioni. Il media center promuoverà e gestirà queste attività formative a partire dalle regioni interessate dalla prima fase del progetto Ipo comunicacion, per poi promuoverle nelle altre regioni attraversate da Ipo. L’obiettivo di quest’attività formativa è quello di diffondere l’idea della comunicazione indipendente come strumento importante del processo rivoluzionario e di resistenza e di avviare nelle comunità un processo di autodeterminazione nella costruzione dei processi comunicativi;

Sostegno alla comunicazione indipendente. Il Media Center porterà avanti il suo sostegno ai processi di comunicazione indipendente che stanno sorgendo autonomamente sul territorio colombiano. Sostegno che si traduce in appoggio logistico e tecnologico, realizzazione di corsi di formazione all’uso delle nuove tecnologie, sostegno per lo sviluppo di progetti;

Produzione di documentari. Il Media Center sarà il luogo di produzione audiovisiva di Ipo. Verranno realizzati documentari a partire dal materiale audiovisivo realizzato dai volontari di ritorno dai periodi di accompagnamento nella regione. Documentari che racconteranno il lavoro di Ipo attraverso l’esperienza del viaggio, dei luoghi attraversati, delle comunità incontrate. Parallelamente a questo lavoro, verranno progettati e realizzati documentari su argomenti specifici, legati all’ambito delle relazioni di Ipo sul territorio colombiano;

Sviluppo delle strategie di distribuzione. Una volta raccolte tutte le produzioni (cartacee, multimediali, telematiche, audiovisive) realizzate nell’ambito di Ipo Colombia, coordinandosi con gli ltri Ipo territoriali, verranno delineate delle strategie di distribuzione efficaci per diffondere il lavoro di Ipo e la voce e i progetti delle comunità in resistenza colombiane. Mensilmente verrà fatto un report dei materiali realizzati che verranno in seguito inviati a tutti gli Ipo territoriali. Insieme si discute di una strategia di distribuzione generale che verrà poi declinata localmente a seconda delle esigenze e dei rapporti reali sul territorio. Il Media Center di Bogotà si occuperà di costruire una rete di relazioni sul territorio colombiano e in prospettiva in ambito sudamericano, per la distribuzione delle produzioni realizzate;

Rapporto coi media. A fronte di un’analisi del panorama mediatico colombiano e sudamericano, il Media Center cercherà di instaurare rapporti con gli operatori della comunicazione, ufficiale e indipendente. L’obiettivo è quello di creare relazioni stabili che possano facilitare la diffusione delle informazioni, delle denunce e dei reportage realizzati da Ipo;

Monitoraggio dei media nazionali e internazionali che affrontano la situazione colombiana. Gli articoli verranno raccolti, catalogati e archiviati. Periodicamente verrà realizzata e diffusa atrraverso il sito di Ipo una rassegna stampa tematica.

OBIETTIVI
Alla fine della terza fase del progetto Ipo Cominicacion, Ipo sarà dotata di una struttura di comunicazione efficiente, il Media Center appunto, gestita da persone preparate. Con un corredo tecnologico adeguato il Media Center sarà totalmente autonomo nella gestione di tutti i processi di comunicazione che sviluppa o intende sviluppare. Allo stesso tempo potrà promuovere attività di formazione in questo campo affinché si diffondano processi di autodeterminazione della comunicazione.
Il progetto Ipo Comunicacion, quindi, subirà una sorta di assorbimento nella struttura complessiva di Ipo, prendendo forma nel Media Center di Bogotà: un luogo trasversale a tutte le attività di Ipo e ai suoi nodi locali, una struttura importante per lo sviluppo stesso delle progettualità di Ipo.
In questo senso quindi dopo il 2007 sarà compito del Media Center di Ipo ideare, promuovere e sviluppare progetti di comunicazione sul territorio colombiano e magari cominciare a sostenere, da questo punto di vista, altre organizzazioni nell’area sudamericana.

TEMPI
Questa terza fase del progetto Ipo Comunicacion parte ad aprile del 2007 e si sviluppa fino a dicembre dello stesso anno. Nel corso di questi nove mesi verrà garantita la presenza di almeno due persone, esperte di comunicazione e tecnologia, per il progetto.

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Alla fine della terza fase il progetto ipo comunicacion sara’ integrato in modo forte all’interno della struttura di IPO dotandola di un centro comunicazione saldamente strutturato, dotato di tecnologie adeguate e attraversato da personale specializzato in grado di formare altri volontari nell’area della gestione dei processi comunicativi. Questa acquisita autonomia professionale e gestionale portera’ ipo, dopo il 2008, ad inaugurare una nuova fase di progettazione nel campo della comunicazione.