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Scontri nelle normali di Tripetío, Cherán e Arteaga

Posted by on ottobre 18, 2012

Fonte: http://comitatocarlosfonseca.noblogs.org/post/2012/10/17/piu-di-200-studenti-arrestati-dopo-duri-scontri-con-la-polizia-nel-michoacan/

A Tiripetío lo sgombero è avvenuto alle ore quattro e la polizia ha tardato quasi un’ora e mezza a controllare la situazione. Hanno lanciato gas lacrimogeni e si sono aperti la strada con i calci dei fucili. I normalisti hanno lanciato pietre e bombe molotov. Quasi tutti i giovani, tra cui tre donne, hanno riportato colpi sul viso e sul corpo.

Dopo le ore tre, quando i normalisti avevano dichiarato che era stato interrotto il dialogo, loro stessi hanno incendiato l’autobus numero 7809 della linea Parihkuni. Alle ore quattro hanno dato fuoco ad un furgone che si trovava vicino all’entrata principale della scuola. Pochi minuti dopo sono arrivati centinaia di uomini in divisa.

Quando hanno portato fuori i ragazzi dal campo di calcio vicino all’entrata principale, era evidente il pestaggio che avevano fatto. Li hanno gettati al suolo bocca in giù e le mani dietro. Decine di uomini in divisa si riprendevano dai gas lacrimogeni, che con il cambiamento del vento erano tornati indietro. Decine di pattuglie, ambulanze, pompieri e unità di soccorso si trovavano alla periferia del paese, situato a 20 chilometri da Morelia.

A Cherán, secondo il rapporto ufficiale, sono stati arrestati 60 normalisti e recuperati 35 veicoli. Si parla di vari abitanti e poliziotti feriti. Appena alcune ore fa la gente di questo paese purépecha aveva bloccato due autobus di fuori e due camion di grande carico. C’è tensione perché i padri di famiglia sono contrari a come si sono comportati gli uomini in divisa. Di ciò che è avvenuto ad Arteaga si sa poco, è trapelato solo che gli alunni hanno abbandonato la scuola prima della presenza degli elicotteri.

Intanto, l’ex dirigente statale del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE), Jorge Cázares Torres, ha convocato i suoi compagni maestri per fare uno sciopero a tempo indefinito per richiedere l’assistenza medica per i giovani colpiti, la riapparizione di alcuni scomparsi e la liberazione dei 180 arrestati.

16/10/2012

La Jornada

tratto da La Haine

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