Nella notte del 15 Marzo il rappresentante e leader della Coordinadora de Pueblos Unido del Valle de Ocotlàn, Bernardo Vàsquèz Sànchez è stato assassinato in un’imboscata a S. Lucia Ocotlàn. Bernardo muore nella corsa all’ospedale trasportato da un taxi. Alvaro Andrés Vàsquez Sànchez e Rosalinda Vasquez, che si trovavano insieme a Bernardo sono rimasti gravemente feriti da colpi d’arma da fuoco.
Secondo i testimoni, gli assassini erano tre uomini che si sono dati alla fuga su un auto marca Nissan di colore rosso, in direzione Ejutla de Crespo.
Gli assassini ,come i mandanti, sono ancora sconosciuti , ma sicuramente bisogna cercarli tra le file della politica che guarda in maniera ammiccante gli interessi che scaturiscono dalla costruzione della miniera a cielo aperto di Ocatlàn.
Il 19 gennaio scorso, Vàsquez Sànchez contestò duramente il governo di Gabino Cue, definendolo incapace di risolvere il conflitto che si sta consumando a San Jose del Progresso e di prestarsi agli interessi della miniera Cuzcatlàn e durante una conferenza stampa disse che fu proprio il consigliere comunale a dare l’ordine alla sparatoria che ferì due persone durante una contestazione avvenuta il 18 gennaio da parte degli abitanti della comunità di S. Jose del Progresso e gli aderenti della Coordinadora de Pueblos Unidos del Valle de Ocatlan che hanno denunciato la realizzazione dei lavori che tentavano di connettere la rete idrica della comunità per la somministrazione dell’acqua necessaria ai lavori nella miniera Cuzcatlàn. Nella sparatoria rimasero feriti due abitanti di S. José del Progreso: Abigail Vàzqquez e Bernardo Mendez Vàsquez che morì il 19 gennaio.
In un intervista per il giornale “Oaxaca en Pie de Lucha” Bernardo Vàsquez affermò che l’agressione dove perse la vita il suo compagno Bernardo Mendez Vàsquez fa parte di un piano ben strutturato e premeditato dal presidente municipale di S. José Progreso, il priista Alberto Mauro Sànchez Munhoz.
“Il loro bersaglio ero io, e confusero il compagno per me e in quanto i sicari che erano stati ingaggiati dal presidente municipale non erano del posto, non mi riconobbero e solo gli si sentì dire: “Eccolo Bernardo” e gli svuotarono addosso un intero caricatore di AK-47, l’attentato fu così crudele e sadico in quanto continuarono a sparare e gli fecero saltar via le dita della mano quando ferito, cercò di alzarsi da terra per trovare riparo dalle pallottole”.
La ditta mineraria Cuzcatlàn , filiale dell’impresa canadese Fortuna Silver che opera in S. Jose del Progresso richiede un consumo d’acqua che va dai 400 mila ai 500 mila litri giornalieri. La minieria è un vero mostro ecologico che sta distruggendo sia l’ambiente che la salute dei suoi abitanti.
Con l’assassinio di Bernardo Vasquéz Sànchez sale a 4 il numero di omicidi relazionati da quando la ditta mineraria è arrivata a S. José del Progreso. Queste morti violente sono da annettere ad una lunga lista di atroci assassini di vari attivisti ambientali come Mariano Abarca, nella località di Chicomuselo, Chiapas, morto anch’esso per essersi opposto al progetto minerario della società canadese Blackfire, Miguel Àngel Pérez Cazales, nel municipio di Tepoztlàn, Morelos, e di Santa Caterina Morelos e Beatriz Carinho e Jiri Jakkola, a San Juan Copola, Oaxaca.
Le comunità e le autorità municipali ed agrarie di Capulalpam de Méndez e los Ocotes hanno mostrato la loro solidarietà e la stessa preoccupazione per l’ingresso dei progetti minerari nella regione.
La compagnia che non ancora conclude i lavori della miniera di S. José stima, annualmente, una produzione di 5 milioni di once d’argento.
Il 17 gennaio i dirigenti della miniera canadese Fortuna Silver Mines presenziarono alla cerimonia di apertura della borsa di New York, recitando la parte dei protagonisti, per celebrare i quasi quattro mesi di bilancio positivo nella borsa newyorkese.
Questa ditta canadese, fondata nel 2004, annunciò,lo scorso novembre, che durante il terzo trimestre della sua attività fiscale (luglio- settembre) registrò un beneficio netto di 10,31 milioni di dollari.