“Violencia hacia las trabajadoras sexuales” è il titolo del nuovo fumetto che la Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martínez” A.C., diffonde a partire dal 10 dicembre 2011, per commemorare la Giornata dei Diritti Umani nell’ambito del sesso commerciale.
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La Brigada Callejera ci mostra i vari tipi di violenza di genere, subite quotidianamente dalle lavoratrici sessuali, alle quali vengono sistematicamente violati i diritti umani. Il fumetto ricrea, in maniera didattica, la forma in cui queste donne sono oggetto di violenza fisica, psicologica, economica, patrimoniale e sessuale, a livello famigliare, comunitario, lavorativo, istituzionale e femminicida. Inoltre vuole mostrare come sono picchiate e minacciate quotidianamente dai compagni che le sfruttano, da matrone che controllano il loro lavoro e dai funzionari pubblici che ne approfittano; ci illustra i meccanismi di controllo che gli sfruttatori del sesso hanno per appropriarsi dei loro soldi e patrimoni e le modalità con cui si esercita suddetta violenza.
Il fumetto chiarisce alle lavoratrici sessuali come è costruito socialmente il discorso e le pratiche di genere allo scopo di garantire la superiorità maschile e negare alle donne una vita libera da violenze, demistificando satiricamente l’assunto per cui l’esercizio della prostituzione è sinonimo di estrema violenza verso le donne che la praticano. Spiega anche come funziona il sistema sesso-genere nel contesto del sesso commerciale, a partire dalla discriminazione delle donne di ogni età e classe, e pianifica la necessità che siano le stesse lavoratrici sessuali, e non gestori o gruppi che cercano di riscattarle dalla situazione di violenza alla quale sono sottoposte, che decidano sulla loro permanenza nell’industria sessuale.
“Violencia hacia las trabajadoras sexuales” si pronuncia a favore dello sradicamento delle cause che generano offerta e domanda di sesso commerciale come unica strategia di sopravvivenza, e postula la necessità del riconoscimento d i diritti come ad ogni lavoratore.
“Chi è stato vittima della prostituzione si libererà dalle sue catene solo quando le relazioni sociali che le schiavizzano termineranno. Le lavoratrici e i lavoratori sessuali si libereranno dello sfruttamento di cui sono vittime, solo quando distruggeranno la proprietà privata, insieme ai lavoratori della campagna e della città”